PALERMO – Una quota significativa delle royalties derivanti dalle attività estrattive offshore al largo delle coste di Gela, Licata e Butera sarà finalmente destinata direttamente alle casse dei tre comuni più esposti all’impatto ambientale di tali operazioni. Un nuovo decreto assessoriale, pubblicato in data odierna (8 aprile 2025), stabilisce infatti che il 30% della quota di competenza regionale delle royalties generate dai giacimenti nel sottofondo marino antistante i tre comuni venga versato direttamente agli enti locali. La notizia è stata annunciata con soddisfazione dai deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Nuccio Di Paola e Angelo Cambiano, che rivendicano il risultato come frutto di settimane di sollecitazioni al governo regionale.
Il decreto introduce un meccanismo chiaro e diretto: a partire dalla produzione registrata nel 2024, le società titolari delle concessioni minerarie dovranno versare annualmente la quota spettante (il 30% della parte regionale) direttamente ai comuni di Gela, Licata e Butera entro il 30 giugno dell’anno successivo. Questo sistema di pagamento diretto bypassa eventuali passaggi intermedi attraverso le casse regionali, garantendo ai comuni una maggiore certezza e tempestività nell’incasso di fondi considerati un “ristoro” per le ricadute ambientali subite.
“Da settimane proviamo a spiegare al governo regionale che le royalties delle società che operano nelle aree ricadenti nei territori di Licata, Gela e Butera devono essere ripartite proprio a questi comuni che risentono dell’impatto ambientale legato a queste attività,” hanno dichiarato Di Paola e Cambiano. I due deputati pentastellati hanno sottolineato come questo decreto arrivi “dopo una grande confusione ingenerata dal governo regionale sul tema delle royalties, con un susseguirsi di decreti dai contenuti contrastanti”. Il nuovo provvedimento, quindi, “finalmente sembra trovare concreta attuazione la norma che dà ristoro a questi comuni”.
Fondi diretti come ‘ristoro’ per l’impatto ambientale delle attività estrattive offshore. Le Royalties direttamente ai comuni
Il concetto di “ristoro” è centrale nella vicenda. Le comunità di Licata, Gela e Butera convivono da anni con la presenza di attività estrattive offshore nelle acque antistanti i loro territori. Sebbene le piattaforme siano al largo, le attività connesse (traffico navale di supporto, infrastrutture costiere, rischio potenziale di incidenti ambientali) e la stessa presenza degli impianti generano un impatto sul paesaggio costiero, sull’ecosistema marino e potenzialmente sulla pesca. I deputati M5S menzionano anche il “peso di natura ambientale e probabilmente sanitario” che questi territori hanno subito più di altri, giustificando così la necessità di una compensazione economica diretta.
L’arrivo di queste risorse aggiuntive direttamente nelle casse comunali rappresenta “un risultato decisamente importante”, secondo Di Paola e Cambiano. Per i comuni di Licata, Gela e Butera, spesso alle prese con bilanci limitati, questi fondi potrebbero tradursi in preziose opportunità per finanziare interventi di tutela ambientale, progetti di riqualificazione costiera, investimenti in energie rinnovabili o per potenziare i servizi ai cittadini. La gestione diretta di questa quota di royalties conferisce inoltre agli enti locali una maggiore autonomia nel decidere come impiegare le risorse per mitigare gli impatti subiti e promuovere uno sviluppo più sostenibile.
Resta da vedere quale sarà l’entità effettiva del gettito annuale e come si inserirà questo nuovo meccanismo nel quadro normativo complessivo delle royalties estrattive in Sicilia, ma la pubblicazione del decreto segna un punto fermo. Dopo un periodo di incertezza normativa, sembra essersi sbloccata una partita fondamentale per garantire un ritorno economico diretto ai territori che convivono più da vicino con le attività di estrazione di idrocarburi nel Canale di Sicilia. I primi versamenti diretti, relativi alla produzione del 2024, sono attesi entro il 30 giugno 2026.