È finita con un sospiro di sollievo la scomparsa di Vincenzo Milisenda, ottant’anni, di Raffadali. L’uomo, di cui non si avevano notizie da oltre ventiquattro ore, è stato individuato questa mattina sano e salvo a breve distanza dal luogo in cui era stata ritrovata la sua auto nel pomeriggio di ieri, in contrada Cannella. Si trovava nei pressi di un piccolo laghetto in contrada Cattà, a pochi chilometri dal veicolo, infreddolito e in evidente stato di shock, ma cosciente.
Secondo quanto emerso, Milisenda non sarebbe riuscito a trovare riparo dalla pioggia e dal calo delle temperature durante la notte. Dopo il ritrovamento è stato affidato ai sanitari per un primo controllo e avviato al trasferimento in ospedale per gli accertamenti del caso. Al momento non si registrano traumi gravi: le sue condizioni generali sono ritenute buone, compatibilmente con l’esposizione prolungata al freddo.
La svolta è arrivata poche ore dopo il rinvenimento dell’auto, che aveva concentrato le ricerche nell’area rurale tra Cannella e Cattà. Nella stessa zona sono state passate al setaccio strade interpoderali e sentieri di campagna, fino all’individuazione dell’anziano vicino allo specchio d’acqua. Il punto in cui è stato trovato dista pochi chilometri dal mezzo, segno che il pensionato potrebbe essersi allontanato a piedi, verosimilmente disorientato dal buio e dalle condizioni meteo.
La notizia del ritrovamento ha raggiunto rapidamente il paese. Il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, ha parlato di «inaudita felicità» per l’esito positivo della vicenda, esprimendo vicinanza alla famiglia e gratitudine a quanti, a vario titolo, hanno contribuito alle ricerche e ai soccorsi. In attesa del referto ospedaliero, i familiari hanno potuto riabbracciare Milisenda, chiudendo ore di apprensione che avevano tenuto in ansia la comunità.
Resta ora da chiarire la sequenza dei movimenti che hanno portato l’ottantenne a fermarsi in quell’area isolata. Saranno le verifiche mediche e i successivi riscontri a definire con maggiore precisione i contorni dell’accaduto. Per la città, intanto, prevale il sollievo: l’emergenza si è conclusa senza conseguenze serie e l’uomo è stato recuperato in tempo utile per ricevere le cure necessarie dopo una notte all’addiaccio. Una buona notizia che interrompe un’attesa carica di timori e riconsegna alla quotidianità una persona conosciuta e stimata nel quartiere.

