Agrigento, 15 Aprile 2025 – Nell’anno che la vede protagonista come Capitale Italiana della Cultura, Agrigento si prepara a un profondo rinnovamento del suo patrimonio storico e artistico, attraverso un programma di restauri. La Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali della città ha infatti dato il via a un ambizioso programma di interventi di restauro e valorizzazione che interesserà non solo il capoluogo ma anche diversi centri della provincia.
Un’operazione dal valore complessivo di quasi 30 milioni di euro, sostenuta da fondi europei attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), con l’obiettivo di completare i lavori entro il 31 dicembre 2025.
La fase di progettazione di questo imponente piano ha visto un’intensa attività di collaborazione, coinvolgendo studi di progettazione di rilevanza nazionale e team interni alla Soprintendenza. Fondamentale è stata la stretta sinergia istituzionale con la Prefettura di Agrigento (attraverso il Fondo Edifici di Culto – FEC, per gli immobili di sua competenza), il Parco Archeologico della Valle dei Templi e la Curia Arcivescovile di Agrigento, partner essenziali per definire e autorizzare gli interventi su un patrimonio così variegato.
All’interno della città di Agrigento, il programma si concentra su tre luoghi emblematici, veri e propri simboli dell’identità culturale locale. Il primo intervento riguarda la Casa Natale di Luigi Pirandello, dove non si tratta solo di un restauro conservativo, ma della creazione di un vero e proprio parco attrezzato. Il progetto mira a integrare l’area esterna con il paesaggio rurale circostante, eliminando elementi stonati aggiunti nel tempo e restituendo al luogo la sua autenticità visiva e ambientale, in omaggio al profondo legame dello scrittore con la sua terra.
Un altro cantiere di grande prestigio sarà aperto presso la Chiesa del Complesso Conventuale di Santo Spirito. Qui, l’attenzione si focalizzerà sul delicato restauro dell’apparato decorativo in stucco, capolavoro barocco realizzato dal celebre scultore Giacomo Serpotta. Per garantire la massima qualità dell’intervento, saranno coinvolti specialisti del restauro di fama nazionale. Infine, il Santuario di San Calogero, caro alla devozione popolare agrigentina, sarà oggetto di un intervento complessivo volto al restauro delle facciate, all’implementazione di un sistema di illuminazione artistica che ne valorizzi le architetture e, aspetto fondamentale, al superamento delle barriere architettoniche per migliorarne l’accessibilità.
Restauri Aperti al Pubblico e Valorizzazione della Provincia
Il programma della Soprintendenza estende il suo raggio d’azione anche alla provincia, con i restauri di importanti edifici religiosi che versano in stato di degrado. Tra questi spiccano la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Canicattì e la Chiesa del Santissimo Salvatore a Naro. L’obiettivo per questi siti non è solo il restauro conservativo, ma la loro piena restituzione alla fruizione della collettività, immaginando per essi anche un futuro come nuove sedi espositive o poli culturali, arricchendo così l’offerta del territorio provinciale.
Un aspetto particolarmente innovativo del programma, in linea con lo spirito di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, è l’adozione, ove le condizioni di sicurezza lo permettano, della formula del “cantiere aperto”. Questa modalità consentirà ai cittadini e ai turisti di osservare da vicino le delicate fasi dei lavori di restauro, trasformando il cantiere stesso in un’opportunità di apprendimento e partecipazione culturale condivisa. Sarà un modo per rendere trasparente l’impiego dei fondi pubblici e per avvicinare il pubblico al complesso lavoro di tutela e valorizzazione del patrimonio.
La Soprintendenza di Agrigento si impegna a fornire aggiornamenti costanti sull’avanzamento dei restauri, sulle eventuali chiusure temporanee necessarie per i lavori e sulle attività di valorizzazione collegate ai cantieri. I cittadini interessati potranno reperire informazioni attraverso i consueti canali istituzionali dell’ente. Questo vasto programma rappresenta un investimento strategico sul futuro culturale di Agrigento e della sua provincia, destinato a lasciare un’eredità duratura ben oltre l’anno da Capitale della Cultura.