Una commissione d’indagine per fare chiarezza sul funzionamento e sulla gestione di AICA, l’azienda consortile idrica che opera nel territorio agrigentino. È questa la proposta avanzata dalla conferenza dei capigruppo e accolta con favore anche dall’Amministrazione comunale di Sciacca. A esprimere il proprio sostegno è stato l’assessore ai servizi a rete, Alessandro Curreri, che ha partecipato attivamente ai lavori preparatori della proposta.
La mozione, destinata ora ad approdare in consiglio comunale per essere messa ai voti, mira ad avviare un percorso di verifica approfondita su uno dei servizi pubblici più delicati e critici del territorio: la distribuzione idrica. “Ho partecipato all’incontro, seguendo la discussione e la formulazione della proposta che accolgo con compiacimento”, ha dichiarato Curreri, evidenziando come l’idea di una commissione d’indagine non sia nuova per lui.
L’assessore ha infatti ricordato di aver sollevato una simile esigenza già in passato, quando sedeva tra i banchi del consiglio comunale e l’acqua era gestita da Girgenti Acque, società privata poi travolta da inchieste e criticità gestionali. “Già allora ritenevo indispensabile un monitoraggio più stringente”, ha spiegato Curreri, che ha anche sottolineato la sua esperienza all’interno del coordinamento idrico in anni recenti.
Nel dettaglio, la commissione dovrebbe analizzare l’efficienza e l’affidabilità dell’intera struttura di AICA, a partire dalla capacità dell’azienda di assicurare una distribuzione regolare dell’acqua ai comuni consorziati. “Non posso che essere d’accordo per un esame dettagliato, rigoroso, obiettivo del consiglio comunale sulla situazione generale di AICA – ha aggiunto l’assessore –; per valutare con attenzione i dati delle portate che vengono distribuite, prendere visione del suo ‘corpo’, del suo funzionamento, della sua capacità finanziaria e operativa”.
Un’esigenza che, secondo Curreri, diventa ancora più pressante in una realtà come Sciacca, dove le specificità del territorio rendono il tema dell’approvvigionamento idrico particolarmente delicato. Non solo la scarsità delle risorse, ma anche la vetustà delle reti e le ricorrenti segnalazioni di disservizi hanno alimentato il dibattito pubblico sull’efficienza di AICA.
Nel frattempo, l’Amministrazione comunale di Sciacca non è rimasta ferma: ha infatti già convocato i vertici dell’azienda consortile per un confronto diretto. L’obiettivo è duplice: da un lato ottenere chiarimenti puntuali sulle criticità segnalate dai cittadini, dall’altro valutare concretamente le prospettive future della gestione idrica locale.
La proposta di istituire una commissione d’indagine potrebbe dunque rappresentare un punto di svolta, sia per fare luce sui meccanismi interni dell’ente che per rafforzare la trasparenza nei confronti dei cittadini. Sarà ora il consiglio comunale a doversi pronunciare sull’iniziativa, in un contesto in cui le attese dell’opinione pubblica si fanno sempre più pressanti.
La partita si gioca anche sul piano politico: il fatto che la proposta sia sostenuta trasversalmente dai capigruppo e dalla giunta lascia intendere che l’indagine possa ricevere un’ampia convergenza. Una dimostrazione, almeno sulla carta, di responsabilità istituzionale e volontà di affrontare con serietà un nodo cruciale per il territorio.