Realmonte (AG) – Un velo di attesa e speranza si leva finalmente sulla Scala dei Turchi, la monumentale falesia di marna bianca che si staglia, abbacinante, sul litorale agrigentino. Dopo un periodo segnato da necessarie riflessioni sulla sua tutela e fruizione, una nuova pagina si apre per questo gioiello naturale, patrimonio visivo e identitario della Sicilia.
Con una decisione che bilancia il desiderio di condivisione pubblica e l’imprescindibile esigenza di conservazione, il Commissario Straordinario alla guida del Comune di Realmonte ha emanato l’Ordinanza numero 7, datata 8 maggio 2025. Questo provvedimento cruciale sancisce la riapertura al transito pedonale di un’ampia porzione del promontorio, inaugurando un modello di accesso controllato e contingentato, destinato a segnare una svolta nella gestione di uno dei siti più iconici e delicati dell’isola.
La delibera commissariale non rappresenta un semplice “via libera”, bensì l’adozione di un paradigma gestionale strutturato, che mira a garantire una fruizione rispettosa e sostenibile nel tempo. L’accesso all’area, come specificato nel dettaglio cartografico allegato all’ordinanza, seguirà percorsi ben definiti e delimitazioni precise, pensati per guidare i visitatori attraverso la bellezza del sito minimizzando l’impatto antropico. Si tratta di una visione che pone al centro la salvaguardia della Scala dei Turchi, rispondendo così alle preoccupazioni che ne hanno accompagnato la storia recente, legate alla sua intrinseca fragilità geologica e alle pressioni di un turismo talvolta inconsapevole.
Alla base di questa riorganizzazione vi è il recepimento delle “Linee Guida relative alle azioni da mettere in atto da parte dei gestori di aree naturali protette, demanio marittimo e forestale finalizzate alla pubblica fruizione dei siti”. Queste direttive, emanate dall’Autorità di Bacino della Regione Siciliana il 2 luglio 2020, forniscono il quadro normativo e operativo per una gestione oculata dei tesori naturali dell’isola, promuovendo un approccio che coniughi l’apertura al pubblico con rigorose misure di protezione ambientale. La Scala dei Turchi, dunque, si appresta a diventare un esempio di come tale equilibrio possa essere perseguito concretamente.
Il Nuovo corso della Scala dei Turchi
Un aspetto fondamentale del nuovo corso riguarda la sicurezza. La fruizione del sito sarà interdetta, con assoluta priorità, in caso di condizioni meteorologiche avverse o al verificarsi di eventi calamitosi. Tale precauzione si allinea scrupolosamente alle “Norme di Attuazione PAI (Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico)”, approvate con Decreto Presidenziale regionale n. 9/AdB del 6 maggio 2021. Queste norme, cruciali per un territorio come quello siciliano, mirano a prevenire i rischi connessi al dissesto idrogeologico, una problematica particolarmente sentita per una struttura marnosa come la Scala dei Turchi, naturalmente soggetta a fenomeni erosivi. La decisione di sospendere gli accessi in condizioni di potenziale pericolo testimonia un impegno prioritario verso l’incolumità dei visitatori e l’integrità stessa del monumento naturale.
L’ambizione dichiarata è quella di inaugurare una “prospettiva di utilizzazione duratura nel tempo”. Per trasformare questa visione in realtà, e considerando le limitate risorse organiche del Comune di Realmonte, l’amministrazione ha intrapreso un percorso di fattiva collaborazione istituzionale. Un dialogo costruttivo è stato avviato con il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, trovando una sponda sensibile e lungimirante nel suo Presidente, il Dottor Pendolino.
Riconoscendo il valore sovracomunale della Scala dei Turchi, un’attrazione che travalica i confini municipali per assurgere a simbolo di un intero territorio, il Presidente Pendolino ha accolto positivamente la richiesta di stipulare un’apposita convenzione. Questo accordo formalizzerà il supporto del Libero Consorzio nelle attività di controllo e regolamentazione degli accessi, unendo le forze per garantire una sorveglianza efficace e una gestione ottimale dei flussi di visitatori. Si tratta di un modello di governance partecipata che potrebbe fare scuola per la gestione di altri beni comuni di analoga importanza.
Per i futuri visitatori, il cambiamento più tangibile sarà rappresentato dal sistema di accesso. Come anticipato, la fruizione sarà contingentata, e per gestire al meglio i flussi, nei prossimi giorni verrà riattivato il sistema di prenotazione online. Questo strumento, già sperimentato in passato, permetterà di programmare la propria visita, assicurandosi l’ingresso ed evitando sovraffollamenti che potrebbero compromettere sia l’esperienza del singolo sia la conservazione del sito. L’introduzione di un ticket d’ingresso, contestualmente al sistema di prenotazione, contribuirà presumibilmente a sostenere i costi di manutenzione, sorveglianza e valorizzazione della Scala dei Turchi, in un circolo virtuoso che reinveste le risorse generate dal turismo nella cura del bene stesso.
La riapertura della Scala dei Turchi, dunque, non è solo una buona notizia per il turismo siciliano, ma rappresenta un importante passo avanti verso una maggiore consapevolezza nella gestione del patrimonio naturale. È il tentativo di trovare un punto di equilibrio sostenibile tra il diritto alla bellezza e il dovere della sua custodia, affinché le generazioni future possano continuare ad ammirare lo spettacolo di questa cattedrale bianca scolpita dal vento e dal mare, testimone silente della storia geologica e culturale del Mediterraneo. L’attesa è ora per l’effettiva operatività del sistema di prenotazione, che segnerà il ritorno dei visitatori su uno dei sentieri più affascinanti del mondo, ora con la promessa di un approccio più maturo e rispettoso.