“La cultura è una porta aperta: non chiudiamola”. È un appello accorato, quasi un grido d’allarme, quello lanciato dal presidente della Pro Loco di Licata, Angelo Cellura. A pochi giorni dall’inizio di agosto, nel pieno della stagione turistica, i più importanti siti storici della città – tra cui il Tholos, i Rifugi antiaerei e la Grangela – restano inspiegabilmente chiusi, negando a cittadini e visitatori un pezzo fondamentale dell’identità licatese.
La denuncia della Pro Loco mette in luce un paradosso che ha del surreale. Da un lato, l’amministrazione comunale sostiene e patrocina eventi culturali, concerti e sagre. Dall’altro, i luoghi della memoria, il patrimonio storico permanente, rimangono inaccessibili. “La gestione dei siti sembra essere una questione marginale”, attacca Cellura, “quando invece dovrebbe essere centrale nella strategia di rilancio turistico della nostra città”.
Una situazione resa ancora più amara dal fatto che una soluzione ci sarebbe, ed è sul tavolo del Comune da due anni. La Pro Loco ha infatti presentato una proposta progettuale dettagliata per garantire l’apertura e la fruibilità gratuita di questi luoghi. Un’offerta a costo zero per le casse comunali, basata interamente sull’impegno dei volontari dell’associazione e delle unità del servizio civile. “Un’iniziativa concreta e sostenibile, ignorata senza spiegazioni dall’amministrazione”, sottolinea il presidente.
A questa frustrazione si aggiunge ora una nuova preoccupazione. Dalla Commissione comunale competente, infatti, emergerebbe l’ipotesi di affidare i siti al Parco Archeologico a titolo oneroso. Una scelta che, secondo Cellura, comporterebbe costi sia per l’ente pubblico che per i visitatori. Il timore si basa su un precedente: “Il Parco ha già fissato una tariffa di 6 euro per il Castello e il Museo Archeologico, una scelta discutibile, considerando l’assenza di servizi come navette o trasporti per raggiungere i siti”.
Di fronte a questo scenario, la Pro Loco di Licata rinnova la sua totale disponibilità. L’appello è a chi di competenza, affinché si apra finalmente un dialogo costruttivo e si prenda in considerazione una proposta pronta, realizzabile e a costo zero. Una proposta che permetterebbe di riaprire immediatamente le porte della storia di Licata, rendendola non solo più attrattiva, ma anche più consapevole della propria, immensa, ricchezza culturale.


