Non una battuta d’arresto, ma un’occasione preziosa. Non un’attesa passiva, ma un invito alla proattività. Il Comitato civico “Patrimonio termale di Sciacca” legge così la recente proroga dei termini per la ricerca di un partner privato per il rilancio delle storiche Terme: un regalo di tempo che la città deve sfruttare per prepararsi ad accogliere un’ondata di turismo stimata tra le 150 e le 200 mila presenze annue.
Secondo il comitato, l’errore più grande sarebbe quello di attendere semplicemente l’arrivo di un investitore. La vera sfida, che inizia oggi, è rendere l’intero territorio di Sciacca un luogo attrattivo, moderno e funzionale, capace di sostenere un rilancio di tale portata. Per questo, attraverso l’iniziativa “È tempo di prepararci per accogliere”, il comitato lancia un appello alle amministrazioni, affinché avviino un piano di interventi infrastrutturali non più rimandabili.
La lista delle priorità è chiara e concreta. Servono nuovi parcheggi, in particolare a servizio della zona termale, ma anche una profonda riqualificazione delle aree verdi e un potenziamento del trasporto pubblico locale. Cruciali, inoltre, sono gli interventi di efficientamento delle reti idrica ed elettrica per garantire servizi moderni e sostenibili sia per i futuri turisti che per i residenti. “Questi interventi,” sottolinea il comitato, “sebbene legati al rilancio termale, sono da tempo attesi e cruciali anche per la quotidianità di vita dei cittadini saccensi”.
La visione del comitato, però, non si ferma ai confini della città. Il rilancio delle Terme deve essere concepito come il motore di uno sviluppo territoriale più ampio. Per questo, si chiede una riflessione approfondita sulla capacità ricettiva dell’intero circondario, coinvolgendo le province di Agrigento e Trapani in un “ragionamento di sistema”. L’obiettivo è creare una rete sinergica in grado di gestire un flusso turistico così imponente, massimizzando i benefici per tutti. Fondamentale, in quest’ottica, è che gli strumenti urbanistici vengano aggiornati per diventare un “terreno fertile” per progetti solidi e di lungo periodo.
L’appello si sposta infine sul piano politico. L’auspicio del comitato è che il sindaco di Sciacca, nel prossimo incontro tecnico in Regione con il collega di Acireale, si faccia portavoce di questa “visione lungimirante”, e che il presidente della Regione riconosca ai sindaci un ruolo di primo piano nella preparazione dei territori. Il messaggio è forte: la comunità non può essere una spettatrice passiva, ma deve diventare protagonista attiva del proprio futuro.