Sciacca – Petra Künne, 63 anni, non ce l’ha fatta. La turista tedesca, travolta il 23 luglio scorso mentre camminava con il marito e un’amica, è deceduta in Germania dopo oltre due mesi di agonia. Subito dopo l’incidente era stata trasferita all’ospedale Villa Sofia di Palermo, dove è rimasta in coma per circa 20 giorni; quindi il rientro in patria in una clinica specializzata, senza però alcun miglioramento clinico. Nelle scorse ore il decesso.
Quel pomeriggio, secondo le prime ricostruzioni, un uomo di 77 anni di Sciacca avrebbe perso il controllo della sua Honda d’epoca, finendo contro il gruppetto di turisti. Nell’urto rimasero coinvolti anche il coniuge della vittima e la terza persona, che riportarono ferite meno gravi. La Procura di Sciacca ha avviato subito un’indagine per chiarire dinamica, cause e responsabilità: sono al vaglio rilievi, testimonianze, eventuali immagini di videosorveglianza e gli esiti degli accertamenti tecnici sul veicolo.
Con la morte di Künne, il fascicolo potrà essere riqualificato alla luce dell’ipotesi di omicidio stradale, ferma restando la presunzione d’innocenza per l’indagato fino a eventuale sentenza definitiva. Gli inquirenti valuteranno anche profili legati allo stato del mezzo storico, alle condizioni della carreggiata e al rispetto dei limiti e delle regole di precedenza nel tratto interessato.
La notizia ha scosso la comunità saccense e il comparto turistico, che in estate anima le vie della città. L’episodio riaccende il tema della sicurezza per pedoni e visitatori nelle aree urbane più frequentate: segnaletica, velocità, attraversamenti e barriere fisiche sono elementi su cui i Comuni sono chiamati a intervenire per prevenire nuovi drammi. Intanto, alla famiglia di Petra Künne va il cordoglio di chi, in questi mesi, aveva seguito con apprensione il suo lungo e difficile percorso clinico.


