Una mano tesa per disinnescare la polemica e trasformare il conflitto in confronto. Con una mossa mirata a riportare il dibattito sul piano dei dati oggettivi, il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Giuseppe Capodieci, invita formalmente i deputati regionali Angelo Cambiano e Carmelo Pace a un incontro chiarificatore. L’obiettivo è chiudere una volta per tutte le “stucchevoli querelle” sull’abbattimento delle liste d’attesa, aprendo le porte del “cuore pulsante” del sistema: la Cabina Unica di Regia.
L’invito del manager dell’ASP arriva in un momento di tensione mediatica, con l’intento dichiarato di sedare discussioni che, a suo dire, “non sono incentrate sui dati di attività, risultano prive di una vera utilità collettiva e, anzi, rischiano di generare pesantezza anche nell’opinione pubblica”. Per Capodieci, il tempo delle parole a distanza è finito. È giunto il momento di una verifica trasparente, fianco a fianco, per analizzare nel dettaglio i risultati che pongono l’azienda sanitaria agrigentina all’avanguardia.
La proposta è quella di un incontro privo di ogni intento polemico, da tenersi proprio nella sede operativa dove vengono gestiti i flussi di prenotazione. Un’occasione, in un auspicato clima di dialogo costruttivo, per dimostrare con numeri e procedure alla mano l’efficacia del lavoro svolto. Il direttore generale afferma con sicurezza che i dati confermano come i tempi d’attesa in provincia siano “perfettamente allineati agli standard richiesti dalla normativa vigente” e, per questo, di fatto “azzerati”. Un traguardo che, sottolinea, farebbe dell’ASP di Agrigento la prima azienda sanitaria in Sicilia ad aver raggiunto questo status.
L’iniziativa di Capodieci non è solo una sfida alla trasparenza, ma anche un gesto di riconoscimento verso chi ha reso possibile il risultato. L’incontro, infatti, sarebbe anche l’opportunità per i rappresentanti istituzionali di conoscere l’equipe di operatori che ha lavorato per raggiungere l’obiettivo. Un modo per dare un volto e un nome all’impegno quotidiano dietro le statistiche.
“Sono certo che il mio invito sarà recepito con entusiasmo e senso civico”, conclude il direttore, passando ora la palla ai deputati. L’apertura è totale, l’invito esteso a qualsiasi altro rappresentante istituzionale interessato. Resta da vedere se l’offerta di dialogo verrà accolta, trasformando uno scontro politico in un’occasione di verifica condivisa per il bene della sanità pubblica agrigentina.

Liste d’attesa, la mossa di Capodieci
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