Approvato il progetto, fortemente voluto dal Presidente della Regione Sicilia Renato Schifani per il nuovo dissalatore: acqua potabile dal mare a Porto Empedocle
Un passo decisivo verso la sicurezza idrica per la Sicilia occidentale: a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, è arrivato il via libera ufficiale alla realizzazione e messa in esercizio del nuovo impianto di dissalazione dell’acqua di mare, destinato a diventare un punto di riferimento per la gestione sostenibile delle risorse idriche in un’area storicamente segnata dalla scarsità d’acqua.
La conferenza di servizi dedicata al progetto si è conclusa con esito positivo, aprendo così alla fase esecutiva del dissalatore, che sarà in grado – nel breve periodo – di garantire una portata di 96 litri al secondo. L’iniziativa si inserisce nel più ampio piano di interventi promossi dalla struttura commissariale guidata da Nicola Dell’Acqua, Commissario Straordinario Nazionale per la gestione della crisi idrica.
Una risposta concreta alla crisi idrica
L’approvazione del progetto non è soltanto un risultato tecnico, ma rappresenta una risposta concreta a un’emergenza strutturale che affligge da anni il territorio siciliano. Le periodiche crisi di approvvigionamento idrico, causate dalla scarsità di piogge, dal deterioramento degli invasi e da una rete idrica spesso vetusta e inefficiente, hanno reso evidente la necessità di soluzioni alternative, stabili e durature.
In questo contesto, l’impianto di Porto Empedocle si affianca a quello già approvato per Trapani, in un progetto di rilievo nazionale che punta a trasformare l’acqua di mare in acqua potabile attraverso tecnologie di dissalazione avanzate, capaci di garantire efficienza, sostenibilità ambientale e sicurezza sanitaria.
Dell’Acqua ha definito la misura come parte di una “strategia di lungo periodo per ridurre la dipendenza da fonti idriche tradizionali”, sottolineando l’urgenza di attivare risposte innovative alle sfide poste dal cambiamento climatico e dall’incremento della domanda di acqua.
Tecnologia e sostenibilità: l’orizzonte della dissalazione
Gli impianti come quello previsto a Porto Empedocle utilizzano processi di osmosi inversa, una tecnologia che consente di filtrare i sali minerali e le impurità presenti nell’acqua di mare, rendendola potabile e sicura per l’uso umano. Si tratta di soluzioni già collaudate in diversi Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente, e che ora diventano cruciali anche per l’Italia.
L’introduzione di questa tecnologia in Sicilia segna un cambiamento di paradigma, puntando su una diversificazione delle fonti idriche in grado di rendere il sistema meno vulnerabile alle crisi climatiche e più autonomo nel soddisfare le esigenze di cittadini, agricoltura e industria.
L’impianto di Porto Empedocle, in particolare, sarà progettato per integrarsi con il territorio, minimizzando l’impatto ambientale e ottimizzando il consumo energetico attraverso soluzioni tecniche moderne e sostenibili.
Il ruolo di Porto Empedocle nella rete idrica regionale
Porto Empedocle, con il suo ruolo strategico sul litorale agrigentino, rappresenta un punto nevralgico per la distribuzione dell’acqua nella Sicilia meridionale. L’attivazione del dissalatore, una volta operativo, contribuirà in modo sostanziale a ridurre la pressione sulle reti idriche tradizionali, migliorando l’erogazione nei centri urbani, nelle aree rurali e nelle località turistiche.
Questo risultato è il frutto di una collaborazione tra istituzioni, enti locali e autorità ambientali, che in tempi rapidi hanno consentito la conclusione della conferenza di servizi, superando le criticità tecniche e amministrative spesso legate a interventi infrastrutturali di questo tipo.
La previsione di una portata azzerata nel lungo periodo, come indicato nei documenti preliminari, rappresenta una flessibilità progettuale legata alle fasi di sperimentazione e alla possibilità di adattare il sistema a seconda delle esigenze del territorio e della disponibilità di risorse alternative.
Un modello replicabile per la Sicilia del futuro
Con l’approvazione del dissalatore di Porto Empedocle, la Regione Siciliana si candida a diventare un modello di resilienza idrica in un contesto nazionale e internazionale sempre più esposto alla scarsità di risorse.
Il dissalatore rappresenta un investimento nella sicurezza, nella salute e nello sviluppo. Ma è anche un segnale politico chiaro: la crisi idrica non è più una contingenza, bensì una sfida da affrontare con infrastrutture all’altezza del nostro tempo.