AGRIGENTO – Risultati in netta crescita e un ruolo sempre più centrale nell’assistenza ai pazienti complessi, Il “Vascular Team” dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento si conferma una “realtà consolidata” e un servizio essenziale, come dimostrano i volumi di attività registrati nel corso del 2024. Nato nel 2018 all’interno dell’Unità Operativa Complessa di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva diretta dal dottor Gerlando Fiorica, questo team specializzato ha erogato lo scorso anno ben 3684 prestazioni legate agli accessi vascolari, tra cui spiccano 613 nuovi impianti di dispositivi.
Ma cosa fa esattamente il Vascular Team e perché è così importante? Moltissimi pazienti, per le ragioni più diverse, necessitano di un accesso venoso che sia stabile, sicuro e duraturo. Pensiamo a chi deve sottoporsi a cicli di chemioterapia, a chi ha bisogno di nutrizione parenterale (somministrata direttamente in vena) perché non può alimentarsi normalmente, a chi richiede terapie antibiotiche endovenose prolungate, idratazione continua, o semplicemente a chi deve effettuare prelievi di sangue molto frequenti.
Per tutti loro, poter contare su un catetere venoso ben posizionato e gestito correttamente è fondamentale. Spesso, infatti, le complicanze (infezioni, ostruzioni, trombosi) nascono proprio da una gestione non ottimale di questi dispositivi. Da qui l’esigenza, avvertita già nel 2018, di creare un servizio dedicato con personale altamente formato.
I numeri del 2024 testimoniano l’intensa attività del team. Dei 613 impianti, ben 227 sono stati PICC (cateteri centrali inseriti perifericamente da una vena del braccio), 172 PORT (sistemi totalmente impiantati sottocute, a livello toracico o brachiale, per terapie a lungo termine come la chemio), 148 MIDLINE (cateteri periferici più lunghi del normale, utili per terapie di media durata) e 58 CICC (cateteri centrali inseriti direttamente nelle grosse vene del collo o del torace).
Si registrano anche 8 impianti di FICC, cateteri più complessi inseriti a livello inguino-femorale per raggiungere la vena cava inferiore quando non è possibile utilizzare la parte superiore del corpo. A questi si aggiungono 117 rimozioni di PICC, 12 rimozioni di PORT e, dato significativo dell’attività quotidiana, ben 2942 medicazioni e interventi di gestione sui dispositivi già impiantati, cruciali per garantirne il buon funzionamento e prevenire problemi.
Dalla Chemioterapia alla Nutrizione Parenterale: Vascular Team Un Servizio Essenziale per Pazienti Complessi
Dietro questi numeri c’è il lavoro di una squadra affiatata e qualificata, coordinata dalla dottoressa Carmen Liuzzo. Il team è composto da personale medico e infermieristico specificamente formato. Figura chiave è l’infermiera Calogera La Duca, che segue l’intero percorso del paziente, dalla presa in carico iniziale fino alla rimozione del dispositivo.
Accanto a lei operano gli infermieri specializzati nell’impianto dei cateteri (Salvatore Bruno, Salvatore Catania, Francesco Dispenza, Nino Rosano) e quelli dedicati alla gestione e manutenzione quotidiana dei device (Maria Teresa Buscaglia, Giuseppe Cimino Tumminelli, Antonio La Vecchia). Tutto il personale infermieristico afferisce all’UOC di Anestesia e Rianimazione ed è coordinato dalla caposala Vincenza Piranio. Il team è inoltre destinato a crescere, con l’ingresso previsto dei dottori Riccardo Calò e Salvatore Campanella, attualmente in fase di specifica formazione.
La crescita esponenziale dell’attività del Vascular Team dal 2018 ad oggi dimostra non solo l’aumento della richiesta di questo tipo di prestazioni, ma anche la capacità del servizio di rispondere in modo efficace e organizzato ai bisogni dei pazienti ricoverati e ambulatoriali del “San Giovanni di Dio”. La presenza di un team dedicato migliora significativamente la qualità dell’assistenza, riducendo i rischi di complicanze, ottimizzando i tempi di intervento, migliorando il comfort del paziente (che evita ripetute e dolorose venipunture) e facilitando l’erogazione di terapie complesse.
Il “Vascular Team” agrigentino si conferma dunque un esempio virtuoso di come la specializzazione e l’organizzazione mirata possano portare a risultati importanti nel campo dell’assistenza sanitaria, diventando un punto di riferimento indispensabile per centinaia di pazienti ogni anno.