Un uomo di 39 anni è stato arrestato a Canicattì dopo essersi sparato accidentalmente alla mano con una pistola clandestina nel bagno di un bar. L’incidente ha scatenato il panico nel locale e ha portato a un’indagine da parte dei Carabinieri.
Canicattì, 29 gennaio 2025 – Un episodio singolare e allarmante, uno sparo accidentale Canicattì, si è verificato nella notte tra lunedì e martedì in un noto locale di Canicattì, situato in Corso Regina Margherita, fulcro della movida cittadina. Un uomo di 39 anni, C.T., si è accidentalmente sparato alla mano mentre si trovava nel bagno del bar. L’incidente, avvenuto intorno alle ore di punta, ha generato un’immediata ondata di panico tra i presenti, che hanno udito un forte boato provenire dai servizi igienici.
Dinamica dell’incidente e intervento delle forze dell’ordine
Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo sarebbe entrato nel bagno del locale portando con sé una pistola, una “Mauser” calibro 7.65 con matricola parzialmente abrasa. Per cause ancora da accertare, ma che sembrano ricondursi a un errore accidentale, l’arma avrebbe esploso un colpo, ferendo C.T. alla mano. Fortunatamente, la ferita non è risultata grave.
Dopo lo sparo, l’uomo si è recato autonomamente al pronto soccorso dell’ospedale “Barone Lombardo” di Canicattì per ricevere le cure necessarie. I medici, dopo aver medicato la ferita, hanno immediatamente allertato i Carabinieri, come da prassi in casi di ferite da arma da fuoco.
I militari della Compagnia di Canicattì, coordinati dal Sostituto Procuratore di turno della Procura di Agrigento, Dott.ssa Elenia Manno, hanno avviato le indagini per ricostruire l’accaduto. C.T. è stato rintracciato e, a seguito di una perquisizione personale e veicolare, è stato trovato in possesso della pistola con matricola abrasa, di un bossolo calibro 7.65 e di un’ogiva frantumata, elementi che confermano la dinamica dello sparo.
Arresto e accuse
L’uomo è stato immediatamente arrestato con l’accusa di detenzione abusiva di arma clandestina e ricettazione in concorso. Su disposizione del magistrato, C.T. è stato posto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida, che si terrà oggi pomeriggio davanti al GIP del Tribunale di Agrigento, Dott.ssa Micaela Raimondo. L’indagato è difeso dall’avvocato Calogero Meli.
Approfondimenti e indagini in corso
Le indagini dei Carabinieri sono ora concentrate su diversi aspetti cruciali, tra cui il movente che ha causato lo sparo accidentale Canicattì, in un luogo pubblico e affollato come un bar del centro.
- Il movente: Perché C.T. girava armato? Si tratta di un episodio isolato o l’uomo è coinvolto in attività illecite? Gli inquirenti stanno vagliando ogni pista per comprendere le motivazioni che hanno portato il 39enne a portare con sé un’arma da fuoco carica in un luogo pubblico.
- La provenienza dell’arma: La pistola, con matricola parzialmente abrasa, è chiaramente di provenienza illecita. I Carabinieri stanno cercando di ricostruire il percorso dell’arma, per capire se sia stata utilizzata in altri crimini. L’arma sarà inviata al RIS di Messina per gli accertamenti balistici necessari.
- Il contesto: Si cerca di capire se l’uomo fosse solo o in compagnia al momento dell’incidente. L’analisi delle testimonianze dei presenti e delle immagini delle telecamere di sorveglianza del locale potrebbe fornire ulteriori dettagli.
Riflessioni sul mercato nero delle armi
Questo episodio riporta alla luce il problema del mercato nero delle armi, un fenomeno preoccupante e difficile da contrastare. Come evidenziato in un recente dossier, Com’è facile comprare una pistola: il mercato nero delle armi dei defunti, l’accesso alle armi illegali è spesso più semplice di quanto si possa immaginare. Le armi provenienti da eredità, furti o traffico internazionale alimentano un mercato sommerso che rappresenta una seria minaccia per la sicurezza pubblica.
Inoltre, il ritrovamento di un pacchetto con oltre 100 proiettili, avvenuto di notte vicino a una galleria, evidenzia quanto le armi siano una presenza costante, anche in luoghi apparentemente tranquilli, come documentato nel dossier: Il misterioso pacchetto con oltre 100 proiettili ritrovato di notte vicino a una galleria
Sparo accidentale a Canicattì
L’incidente di Canicattì, sebbene fortunatamente non abbia avuto conseguenze gravi per l’uomo coinvolto, rappresenta un campanello d’allarme. La facilità con cui si può entrare in possesso di un’arma illegale e la leggerezza con cui la si porta in un luogo pubblico, come un bar affollato, sono aspetti che devono far riflettere. Le forze dell’ordine sono al lavoro per fare piena luce sull’episodio e per contrastare il fenomeno del traffico illecito di armi, ma è necessaria una maggiore consapevolezza da parte di tutti sui rischi connessi alla diffusione delle armi illegali. L’episodio di Canicattì, oltre a essere un fatto di cronaca, deve essere anche uno spunto di riflessione sulla sicurezza pubblica e sul bisogno di controlli più stringenti per impedire che simili eventi possano ripetersi.