L’isola di Lampedusa spesso all’attenzione della cronaca Nazionale per fatti legati ai fenomeni migratori, questa volta conquista la triste ribalta della cronaca per un’importante operazione antidroga.
Undici fermi, emessi dalla Procura di Agrigento nell’ambito di un’inchiesta antidroga a Lampedusa, sono stati eseguiti dai carabinieri del nucleo Investigativo e della sezione Operativa della compagnia di Agrigento. I provvedimenti dell’operazione denominata “Levante” sono stati notificati a otto cittadini dell’isola delle Isole Pelagie, a due di Catania e a un lampedusano residente a Milazzo (in peovincia Messina).
Oltre 80 carabinieri di Agrigento, supportati da colleghi di Catania e Messina, su disposizione del procuratore reggente Salvatore Vella, hanno eseguito anche numerose perquisizioni sull’isola. L’inchiesta “Levante” è lo sviluppo investigativo del sequestro, il più grosso mai fatto a Lampedusa, di circa 25 chili di cocaina eseguito lo scorso luglio dai carabinieri coordinati dal maggiore Marco La Rovere.
In quell’occasione fu arrestato anche un sessantenne che spacciava mentre era ai domiciliari. Da li ha preso vita la fitta attività investigativa svolta dagli uomini dell’arma dei carabinieri che in questi mesi, coordinati dalla procura agrigentina, hanno ricostruito le tessere di un mosaico che ha portato allo sviluppo dell’odierna operazione antidroga, con gli arresti e le numerose perquisizioni che hanno consentito di decapitare lo spaccio nelle Isole Pelagie.
Le ulteriori attività investigative, consentivano di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine alla detenzione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina e a numerose cessioni della predetta sostanza che avvenivano sull’isola di Lampedusa, sull’isola di Linosa e nel territorio del Comune di Catania. Nello specifico è stata riscontrata l’esistenza di elementi di responsabilità penale in capo ai seguenti indagati: De Battista Salvatore, Consiglio Marco, De Battista Domenico, Giardina Dario, Cucina Domenico, Cucina Nicola, Romano Francesco, Romano Cristoforo, Miotti Davide, Cardamone Basilio Riccardo e Scudellari Angelo.
In particolare, sono state accertati svariati episodi di cessione di sostanza stupefacente, tra i quali:
– la cessione di 1 kg di cocaina da parte di Giardina Dario a svariati soggetti con precedenti per reati in materia di stupefacenti;
– la cessione di 1 kg di cocaina da parte di Miotti Davide a svariati soggetti con precedenti per reati in materia di stupefacenti;
– la cessione da parte di De Battista Salvatore di 39 kg di cocaina a Ignazio Umberto Blandina, affinchè quest’ultimo la detenesse e la cedesse a terzi;
– la cessione di 8 kg di cocaina in vendita a svariati soggetti con precedenti per reati in materia di stupefacenti da parte di Romano Francesco, Romano Cristofaro, Cucina Domenico e Cucina Nicola;
– la cessione di circa 200 g di cocaina a Scudellari Angelo, il quale la acquistava e la deteneva a fine di successiva rivendita, da parte di Romano Francesco, Romano Cristofaro, Cucina Domenico e Cucina Nicola;
– la cessione di circa 200 g di cocaina a Cardamone Basilio Riccardo, il quale la acquistava e la deteneva al fine di successiva rivendita, da parte di Romano Francesco, Romano Cristofaro, Cucina Domenico e Cucina Nicola;
– la cessione di vari dosi di cocaina dal peso complessivo di 100/120 grammi a vari soggetti non meglio identificati da parte di Consiglio Marco e Di Battista Domenico.