La donna condannata a 8 anni di carcere per aver aggredito e sfigurato il marito con l’acido è stata scarcerata dopo appena due settimane. Silvana Sfortuna, originaria di Palma di Montechiaro, aveva simulato un’aggressione ai suoi danni, riuscendo inizialmente a far arrestare ingiustamente il marito.
La vicenda aveva suscitato grande clamore per la sua crudeltà e complessità. Il giudice per l’udienza preliminare (gup) del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, aveva emesso lo scorso 7 ottobre la condanna a 8 anni di reclusione, dopo che la donna aveva optato per il rito abbreviato. Tuttavia, lo stesso giudice ha accolto la richiesta del legale di Sfortuna, l’avvocato Giuseppe Vinciguerra, di rivalutare la misura cautelare.
Il giudice ha ritenuto che i criteri per mantenere la donna in carcere fossero mutati, grazie al tempo già trascorso, alla collaborazione della stessa durante il processo e alla conclusione del giudizio di primo grado. Di conseguenza, è stato deciso di sostituire la detenzione con gli arresti domiciliari, monitorati attraverso il braccialetto elettronico.
Il dramma del marito e il risarcimento danni
La vittima dell’aggressione, il marito della donna, ha subito lesioni gravissime, trascorrendo settimane in ospedale a causa delle ustioni chimiche provocate dall’acido. I danni riportati sono stati diffusi in tutto il corpo, compromettendo gravemente la sua salute. L’uomo, che si è costituito parte civile nel processo, ha ottenuto il diritto al risarcimento, con un primo anticipo di 25 mila euro.
Nonostante la scarcerazione della donna, il caso continua a sollevare interrogativi sulla giustizia e sul trattamento delle vittime di violenze domestiche.