La bellezza della spiaggia delle Dune a San Leone, uno dei tratti più amati del litorale agrigentino, è nuovamente sfregiata da un’ombra preoccupante. Proprio mentre la stagione balneare muove i primi passi e i primi turisti iniziano ad affollare la costa, l’associazione MareAmico lancia un grido d’allarme, documentando uno scenario indecoroso: liquami fognari che raggiungono direttamente il mare.
“Abbiamo le prove, documentiamo da giorni che le fogne finiscono sulla spiaggia e in mare, ma sembra che nessuno voglia vedere”, denuncia con amarezza Claudio Lombardo, rappresentante della delegazione agrigentina di MareAmico.
L’associazione ambientalista non si è limitata a osservare, ma ha attivato immediatamente i canali istituzionali, cercando di smuovere le acque presso chi ha il dovere di intervenire. “Abbiamo allertato tutti,” prosegue Lombardo, “AICA, il Comune di Agrigento, l’ARPA per le analisi ambientali, la Capitaneria di Porto per la tutela del mare e persino la Procura della Repubblica, data la potenziale gravità della situazione”.
La risposta, finora, è stata però un misto di silenzio e rimpallo di responsabilità. L’unica comunicazione ufficiale, stando a quanto riportato da MareAmico, è pervenuta da AICA, l’ente gestore del servizio idrico integrato. Una risposta che lascia perplessi: da un lato, AICA avrebbe dichiarato la propria estraneità ai fatti specifici, sostenendo l’assenza di criticità o malfunzionamenti nelle proprie centraline di sollevamento che potrebbero giustificare lo sversamento; dall’altro, però, lo stesso ente avrebbe effettuato delle analisi sulle acque incriminate, confermandone il “forte inquinamento”.
Un dato che attesta la natura fognaria dei liquami, ma che non risolve il nodo cruciale: da dove arrivano e chi deve fermare questo flusso?
Questo apparente scaricabarile tra gli enti competenti per il controllo e l’intervento è proprio ciò che MareAmico denuncia con più forza. Mentre le istituzioni sembrano prendere tempo o declinare la propria responsabilità diretta, il problema persiste sotto gli occhi di tutti.
“I turisti e i bagnanti,” sottolinea con frustrazione Lombardo, “sono costretti ad assistere e a subire questa vergogna!”. Uno spettacolo avvilente che non solo rappresenta un potenziale rischio igienico-sanitario per chi frequenta la spiaggia, ma costituisce anche un danno d’immagine gravissimo per una località a vocazione turistica come San Leone, proprio all’inizio della stagione estiva.
La denuncia di MareAmico, corredata da documentazione raccolta sul campo, pone una domanda urgente alle autorità competenti: chi si farà carico di individuare l’origine esatta dello sversamento e, soprattutto, di porvi fine immediatamente? La salute del mare, la tutela dell’ambiente e la credibilità dell’offerta turistica agrigentina attendono una risposta rapida e concreta. L’auspicio è che l’allarme lanciato dall’associazione non cada nel vuoto e che si passi dalle dichiarazioni ai fatti, prima che il danno diventi ancora più grave.