PACHINO – Si è conclusa ieri a Pachino, in provincia di Siracusa, la 19ª edizione de “L’Inverdurata”, manifestazione simbolo del territorio e occasione di riflessione collettiva sui valori della legalità, della cultura e dell’identità siciliana. Quest’anno l’evento ha assunto un significato particolare: l’omaggio ad Agrigento, eletta Capitale italiana della Cultura 2025, con la presenza ufficiale del sindaco Francesco Miccichè, accolto dagli organizzatori e dalla comunità pachinese.
Promossa dall’Apac (Associazione pachinese anticrimine), “L’Inverdurata” nasce per valorizzare le eccellenze del territorio attraverso un connubio tra agricoltura, arte e impegno civile. I protagonisti della rassegna sono infatti i mosaici artistici realizzati interamente con frutta e verdura locale, che trasformano per tre giorni il centro storico di Pachino in un vero e proprio museo a cielo aperto, animato da migliaia di visitatori e turisti provenienti da tutta la Sicilia.
L’edizione 2025 ha voluto intrecciare questo scenario con il riconoscimento conferito ad Agrigento, celebrandola attraverso le opere esposte, i temi scelti e la partecipazione delle istituzioni. “Un’iniziativa che unisce bellezza, tradizione e impegno civile, un esempio straordinario di come l’arte possa raccontare l’identità di un territorio e promuovere valori fondamentali come la legalità”, ha dichiarato Francesco Miccichè, sindaco di Agrigento. “Avere visto la nostra città celebrata a Pachino, attraverso i colori e i profumi della nostra terra, è motivo di grande orgoglio”.
I mosaici dell’Inverdurata, realizzati da scuole, associazioni, artisti e volontari, sono il risultato di un lungo lavoro collettivo che parte dal campo e arriva alla piazza. Un gesto di cura verso la materia prima e verso il messaggio da trasmettere. Ogni composizione è pensata non solo per stupire, ma anche per educare, sensibilizzare e ricordare l’importanza di valori condivisi come la solidarietà, la memoria, la giustizia, la tutela dell’ambiente e l’inclusione.
Il tema della legalità, da sempre al centro della rassegna, è stato ribadito anche quest’anno con una serie di iniziative collaterali: dibattiti, laboratori nelle scuole, mostre tematiche, in un dialogo tra generazioni e istituzioni che rappresenta uno dei punti di forza dell’evento. “L’Inverdurata è il segno concreto di una comunità che si interroga e reagisce – ha affermato l’Apac –. La cultura non può essere disgiunta dalla responsabilità, e ogni forma d’arte che nasce dal territorio deve portare con sé anche un messaggio etico”.
La scelta di omaggiare Agrigento, città simbolo di una cultura millenaria ma anche di una rinascita possibile, ha rafforzato il legame tra due realtà siciliane diverse ma accomunate dalla volontà di raccontare la Sicilia del riscatto e della bellezza. Un dialogo che ha trovato espressione nelle opere, nei volti, nei gesti quotidiani di chi ha partecipato e contribuito alla realizzazione dell’edizione 2025.
Con la chiusura dell’evento, le strade di Pachino tornano al consueto silenzio, ma rimane il segno lasciato da un’iniziativa capace di trasformare l’agricoltura in linguaggio artistico, e di tenere accesa l’attenzione sul potere culturale della legalità. Un omaggio sentito ad Agrigento, e un esempio di come la Sicilia possa guardarsi allo specchio e riconoscersi nelle sue espressioni più autentiche.