Sabato 9 novembre alle ore 21:00, il Teatro della Posta Vecchia di Agrigento ospiterà la prima assoluta di Luci – Canti, racconti e aneddoti di una famiglia d’arte, spettacolo inedito diretto da Elisa Parrinello, che apre la nuova stagione “Opera folle”. Questa produzione, firmata dal Teatro Ditirammu, rappresenta un viaggio nella memoria e nelle tradizioni della famiglia Parrinello, attraverso un affascinante intreccio di canti popolari, racconti e leggende tramandati di generazione in generazione.
In scena, oltre alla regista Elisa Parrinello, ci saranno Giovanni Parrinello, Noa Flandina (rappresentante della sesta generazione della famiglia), il maestro chitarrista e mandolinista Nino Nobile e la fisarmonicista Virginia Maiorana. Luci è un racconto corale, dove la musica e le storie della Sicilia si uniscono in un omaggio al patrimonio culturale di questa terra.
“Questo spettacolo è il frutto di una vita di amore e arte lunga 40 anni – spiega Elisa Parrinello – nata dal desiderio di portare alla ‘luce’ sogni, racconti e storie di vita, tra ironia e commozione. Con Luci vogliamo diffondere le canzoni folk siciliane, un patrimonio dell’umanità che merita di essere scoperto e apprezzato anche dalle nuove generazioni”. Lo spettacolo rende inoltre omaggio a importanti figure della musica popolare siciliana, come Pietro Cutrera, fondatore del Teatro Garibaldi di Palermo, e Giovanni Varvaro, zio della regista.
Dopo la prima ad Agrigento, Luci sarà in scena a Palermo dal 15 al 17 novembre alla Bottega 5 dei Cantieri culturali della Zisa. Gli spettacoli sono previsti alle ore 21:00 nelle serate del 15 e 16 novembre, e alle 18:30 il 17 novembre. I biglietti sono acquistabili online sul sito del Teatro Ditirammu o direttamente al botteghino (12 € intero, 10 € per under 14 e over 60).
La stagione “Opera folle” è organizzata con il sostegno del Ministero della Cultura e dell’Assessorato regionale al Turismo e ai Beni Culturali, che supportano eventi culturali come questo per valorizzare l’identità siciliana. Luci non è solo uno spettacolo, ma un invito a riscoprire le radici siciliane e a immergersi nella loro bellezza, che vive attraverso canti, storie e tradizioni senza tempo.