Licata – Un’ispezione di routine si trasforma in un terremoto giudiziario per un cantiere edile di Licata. Quattro denunce a piede libero sono scattate in seguito ad un accertamento dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro del comando provinciale di Agrigento.
L’indagine ha portato alla luce un sistema di falsificazione di documenti riguardanti la formazione dei dipendenti. Due imprenditori, di 44 e 42 anni, sono finiti nel mirino della giustizia con l’accusa di truffa e falsità ideologica. Insieme a loro, sono stati denunciati anche un docente di 41 anni, incaricato della formazione, e un consulente commerciale di 46 anni, responsabile della certificazione del corso.
Tutto ha inizio a novembre, quando i carabinieri, durante un controllo di routine, riscontrano irregolarità nella documentazione sulla formazione degli operai. Alla ditta viene comminata una sanzione di 2mila euro. Nel tentativo di evitare la multa, i responsabili presentano, pochi giorni dopo, i certificati di avvenuta formazione. Ma qualcosa non torna.
I militari dell’Arma, insospettiti, avviano un’indagine più approfondita. Emerge così la presunta falsità dei documenti presentati. I certificati, secondo l’accusa, sarebbero stati creati ad hoc per eludere la sanzione.
Questa vicenda solleva interrogativi sulla sicurezza nei cantieri edili e sulla formazione dei lavoratori. La formazione, infatti, è un elemento cruciale per garantire la sicurezza sul lavoro e prevenire gli infortuni. Lavorare in un cantiere edile comporta rischi elevati, e la formazione adeguata è fondamentale per ridurre al minimo tali rischi.
L’utilizzo di documenti falsi, oltre ad essere un reato, mette a repentaglio la vita dei lavoratori. Le autorità competenti sono chiamate ad intensificare i controlli per garantire il rispetto delle normative sulla sicurezza e la tutela dei lavoratori.
Licata, Cantiere Edile nel Caos: Documenti Falsi e Denunce a Raffica
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