Ha salutato dopo 3 anni la prefettura e la provincia di Agrigento il Prefetto Maria Rita Cocciufa
“Questo è un territorio dove è forte la presenza delle organizzazioni criminali. Abbiamo cercato di rinvigorire l’attività dell’ufficio antimafia e ho firmato, di recente, tante interdittive antimafia. Non fa piacere farlo perché colpiscono aziende private. Il nostro compito è mantenere il tessuto sociale ed economico sano perché questi ‘bubboni’ che continuano a circolare non fanno altro che rallentare la crescita e l’economia”. Lo ha detto il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, salutando dopo 3 anni la provincia.
Lunedì si insedierà a capo della Prefettura di Reggio Emilia. Cocciufa ha ricordato i temi più importanti di cui si è occupata: l’emergenza sanitaria determinata dal Covid-19, la beatificazione del giudice Rosario Livatino, la strage di Ravanusa, la nascita dell’Aica (la società che si occupa della gestione del servizio idrico nell’Agrigentino dopo il commissariamento dell’impresa Girgenti Acque). Ma anche la presenza delle organizzazioni criminali, i problemi creati dalla movida e la crisi perdurante dell’immigrazione clandestina. “Questa è comunità sonnolenta, restia alla partecipazione. Partecipazione che è mancata e non ci sono grandi segnali in questo senso – ha analizzato il prefetto – .Da siciliana, ripeto che questa è una terra bellissima, con tante energie positive. Ieri mi ha chiamato il procuratore capo di Reggio Emilia, il dottore Paci che è di Canicattì. Perché queste nostre forze migliori non vengono fuori? Perché non c’e’ uno scatto d’orgoglio?”
“Questa prefettura ha dovuto, e deve confrontarsi senza un momento di respiro con l’immigrazione. I numeri impressionanti si conoscono. Nelle prossime settimane ci saranno grosse novità che speriamo aiutino a governare meglio il fenomeno. Quest’ultimo anno è stato complicato. Il gestore dell’hotspot si è trovato ad avere a che fare con numeri importanti, ma non gli è mai mancato il nostro supporto, sopperendo a carenze difficili da gestire”. L’ha detto, tracciando un bilancio dei 3 anni di permanenza, il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, trasferita a Reggio Emilia. Lunedì, al suo posto, si insedierà il neo prefetto Filippo Romano.
“Non ci sono stati ritardi nei pagamenti – ha voluto evidenziare – . Noi paghiamo quando arrivano le carte. Abbiamo 18 Cas, 37 centri per minori, decine e decine di società di pullman, i traghetti, gli alberghi per le forze dell’ordine presenti a Lampedusa. Sono orgogliosa perché nonostante la carenza personale, questa Prefettura ha personale che lavora in silenzio e con dedizione” Accanto al prefetto, anche oggi, c’erano coloro che la stessa Cocciufa ha definito “i pilastri della Prefettura’: il vicario Massimo Signorelli e il capo di Gabinetto Elisa Vaccaro.