Ieri sera il Consiglio comunale di Canicattì, città di 35 mila abitanti in provincia di Agrigento, ha approvato lo stato di dissesto finanziario dell’ente. La proposta del funzionario al Bilancio e servizi finanziari Carmela Meli è passata all’unanimità dei presenti. Al momento del voto sono usciti i consiglieri eletti nella lista dell’ex sindaco Ettore Di Ventura, che ha guidato l’ente locale nella passata consiliatura a cui si addebitano i debiti che hanno portato al dissesto finanziario.
Il sindaco Vincenzo Corbo, eletto ad ottobre del 2021, ha letto in aula una relazione sul generale stato finanziario in cui versa l’ente locale del comune agrigentino. Ancora incerto l’ammontare del passivo, che sarà gestito da una terna di commissari nominati dalla regione siciliana, che dovrebbero arrivare a Canicattì al più tardi entro i primi giorni di maggio.
La delibera votata ieri, entro 5 giorni dovrà essere inviata a Palermo, alla Corte dei Conti, e al ministero dell’Interno. I consiglieri di minoranza e opposizione hanno chiesto con un documento di “accertare responsabilità e autori del pesante passivo” iniziato a formarsi già in concomitanza dell’esperienza commissariale seguita allo scioglimento del Consiglio comunale nel settembre 2004 per gli effetti dell’operazione “Alta mafia”. L’amministrazione in carica continuerà a gestire l’ordinario con grossi vincoli gestionali e contabili.
Redazione – Agrigento Post
