Due quindicenni palermitani sono stati arrestati con l’accusa di aver compiuto una serie di reati predatori a Menfi, in provincia di Agrigento, il 29 dicembre 2024. I due giovani, già noti alle forze dell’ordine e uno dei quali già in comunità per altri reati, sono accusati di cinque tentativi di furto su un’autovettura, un furto in un esercizio commerciale e un tentativo di rapina aggravato da un’aggressione particolarmente violenta. L’arresto, eseguito dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri, è il risultato di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale per i Minorenni di Palermo. L’operazione congiunta delle forze dell’ordine ha posto fine a una notte di terrore che aveva gettato nello sconforto la tranquilla comunità di Menfi, e che si inserisce in un quadro più ampio di criminalità minorile che si estende fino a Palermo e Mondello.
L’Assalto all’Auto: Cinque Tentativi di Furto Falliti
La serata criminale dei due quindicenni è iniziata con un obiettivo preciso: rubare un’autovettura parcheggiata in strada. Per ben cinque volte, i due giovani hanno tentato di forzare la serratura e di mettere in moto il veicolo, ma senza successo. Questo accanimento, durato presumibilmente diversi minuti, se non ore, dimostra una determinazione a delinquere e una mancanza di rispetto per la proprietà altrui che lasciano sgomenti, soprattutto considerando la giovane età dei due presunti autori. Non è chiaro se i due avessero una specifica competenza nel furto d’auto o se si siano improvvisati ladri, ma il fatto che abbiano insistito così a lungo, nonostante i ripetuti fallimenti, suggerisce una certa premeditazione e una volontà di portare a termine il crimine a tutti i costi.
Il Furto nel Negozio: un Bersaglio Facile per i Due Giovani
Dopo i ripetuti tentativi falliti di rubare l’auto, i due quindicenni hanno cambiato obiettivo, dirigendosi verso un esercizio commerciale (non specificato nel comunicato). Questa volta, il colpo è andato a segno: i due sono riusciti a entrare nel negozio e a rubare della merce, la cui tipologia e valore non sono stati precisati nel comunicato stampa. Questo episodio conferma la spregiudicatezza dei due minori, che non si sono fatti scrupoli a colpire un’attività commerciale, probabilmente approfittando di un momento di distrazione del personale o della chiusura serale. Il furto in un negozio rappresenta un danno economico per l’esercente, ma anche un danno alla sicurezza e alla tranquillità della comunità locale.
L’Aggressione Brutale: Violenza Inaudita per “Pochi Spiccioli”
L’episodio più grave della notte è senza dubbio il tentativo di rapina ai danni di un passante. I due quindicenni hanno avvicinato la vittima, chiedendole del denaro. Di fronte alla risposta della persona, che ha dichiarato di avere con sé solo pochi spiccioli, i due giovani hanno reagito con una violenza inaudita, aggredendola e picchiandola brutalmente. L’aggressione ha causato alla vittima la frattura delle ossa nasali, una lesione seria che richiederà un lungo periodo di recupero. Questo atto di violenza gratuita, motivato da una somma di denaro irrisoria, è particolarmente inquietante e rivela una totale mancanza di empatia e di rispetto per la vita umana da parte dei due minori. La brutalità dell’aggressione ha lasciato la comunità di Menfi sotto shock.
Le Indagini: Polizia, Carabinieri e Polizia Scientifica in Azione
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è il risultato di un’intensa attività investigativa, condotta in stretta collaborazione tra gli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato di P.S. “San Lorenzo” di Palermo e i Carabinieri della Stazione di Menfi. Questa sinergia tra diverse forze dell’ordine è stata fondamentale per ricostruire l’intera attività criminale dei due giovani, che si estendeva da Palermo a Menfi. Gli investigatori hanno raccolto le testimonianze delle vittime e dei testimoni, hanno analizzato le immagini delle telecamere di videosorveglianza e hanno effettuato rilievi tecnici sui luoghi dei reati. Un contributo decisivo è stato fornito dal Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica “Sicilia Occidentale”, che ha effettuato il repertamento delle impronte digitali, un elemento chiave per l’identificazione dei due quindicenni.
Le Impronte Digitali: una Prova Schiacciante
Le impronte digitali, rilevate sull’autovettura oggetto dei tentativi di furto e all’interno del negozio svaligiato a Menfi, hanno rappresentato una prova schiacciante a carico dei due quindicenni. Il confronto delle impronte con quelle presenti nelle banche dati delle forze dell’ordine ha permesso di identificare con certezza i due giovani come gli autori dei reati. Questo dimostra l’importanza della polizia scientifica e delle moderne tecnologie investigative nel contrasto alla criminalità. Le impronte digitali, infatti, sono uniche per ogni individuo e rappresentano una prova oggettiva e inconfutabile, che può essere determinante per l’esito di un processo.
Custodia Cautelare in Carcere: la Decisione del GIP e il Coinvolgimento in Altri Reati
Il GIP del Tribunale per i Minorenni di Palermo, valutate le prove raccolte e la gravità dei reati contestati, ha disposto la custodia cautelare in carcere per entrambi i quindicenni, confermando la misura dopo l’interrogatorio di garanzia. Uno dei due giovani, tra l’altro, era già sottoposto alla misura del collocamento in comunità per altri reati, a dimostrazione di una pregressa condotta criminosa. La decisione del giudice sottolinea la pericolosità sociale dei due minori e la necessità di tutelare la comunità. Oltre ai reati commessi a Menfi, i due quindicenni sono coinvolti in altri episodi criminosi avvenuti a Palermo e Mondello. Uno dei due è accusato di due rapine e un tentativo di rapina a Palermo, mentre l’altro è indagato per una rapina a un fattorino a Mondello.