Caltabellotta, piccolo comune in provincia di Agrigento, è nuovamente in lutto. Paola Grisafi, 74 anni, non ce l’ha fatta. È morta nel pomeriggio del 13 febbraio 2025 presso il centro grandi ustioni dell’ospedale Civico di Palermo, dove era ricoverata in condizioni disperate dallo scorso 3 febbraio. Paola Grisafi era la madre di Salvatore Benfari, l’operaio di 47 anni che, con un gesto eroico, aveva salvato le sue due figlie di 8 e 12 anni dalle fiamme che avevano avvolto la loro abitazione in via dei Cappuccini, nel cuore del paese. Un incendio che aveva già strappato alla vita Salvatore, morto nel tentativo di portare in salvo anche l’anziana madre. La notizia della morte di Paola Grisafi ha gettato nello sconforto l’intera comunità, che si era stretta attorno alla famiglia Benfari, sperando in un miracolo. Un dolore che si rinnova, una ferita che si riapre, un dramma familiare che assume contorni ancora più tragici. La vicenda ha toccato profondamente i cuori.
Il Ricordo dell’Incendio: il Sacrificio di Salvatore, la Lotta di Paola
La tragedia si è consumata il 3 febbraio, in via dei Cappuccini, una strada del centro storico di Caltabellotta. Un incendio, le cui cause sono ancora in corso di accertamento, è divampato nell’appartamento della famiglia Benfari. Salvatore, che lavorava nel Nord Italia e che periodicamente tornava in Sicilia per visitare i familiari, si trovava in casa con le due figlie piccole e l’anziana madre. Quando le fiamme hanno iniziato a propagarsi, Salvatore non ha esitato: ha messo in salvo le bambine, sfidando il fuoco e il fumo. Poi, con un coraggio da leone, è tornato indietro per cercare di soccorrere la madre, rimasta intrappolata nell’appartamento invaso dal fumo. Un gesto eroico, che però gli è costato la vita. Salvatore, probabilmente, ha perso i sensi a causa delle esalazioni tossiche ed è morto tra le fiamme. Paola Grisafi, invece, è stata soccorsa da alcuni vicini di casa, che hanno udito le urla e sono accorsi in aiuto. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime, a causa delle ustioni riportate.
Il Ricovero a Palermo e la Speranza Spezzata: il Dolore del Sindaco
Dopo i primi soccorsi, Paola Grisafi è stata trasferita d’urgenza, con l’elisoccorso, al centro grandi ustioni dell’ospedale Civico di Palermo, una struttura specializzata nel trattamento di pazienti con ustioni gravi. I medici hanno fatto tutto il possibile per salvarla, ma le sue condizioni erano troppo compromesse. Dopo dieci giorni di agonia, il suo cuore ha cessato di battere. La notizia della sua morte ha raggiunto Caltabellotta nel tardo pomeriggio, gettando nello sconforto l’intera comunità. Il sindaco, Biagio Marciante, ha espresso il cordoglio e la vicinanza dell’amministrazione comunale alla famiglia Benfari: “Siamo tutti molto addolorati, dopo la tragedia del povero Salvatore adesso quella di sua madre, l’intera comunità si stringe attorno a questa sfortunata famiglia”. Parole che esprimono il dolore di un’intera comunità, colpita da un lutto così grave e improvviso. La tragedia ha toccato le corde piu’ intime.
Caltabellotta in Lutto: una Comunità Unita nel Dolore
La morte di Paola Grisafi, che segue a pochi giorni di distanza quella del figlio Salvatore, ha lasciato un segno profondo nella comunità di Caltabellotta. Un piccolo paese, dove tutti si conoscono, dove le gioie e i dolori si condividono. La famiglia Benfari è stata travolta da una tragedia immane, che ha spezzato due vite e ha lasciato un vuoto incolmabile. Le due bambine, ora orfane del padre e senza la nonna, rappresentano il futuro di questa famiglia, e la comunità si stringerà attorno a loro, offrendo tutto il supporto necessario. In momenti come questi, la solidarietà e la vicinanza umana sono fondamentali per superare il dolore e per ricostruire, per quanto possibile, una vita spezzata. Caltabellotta, pur ferita, saprà trovare la forza per reagire e per onorare la memoria di Salvatore e Paola, due vittime di una tragedia che nessuno potrà mai dimenticare.