Un ventiquattrenne di origini gambiane è stato arrestato dai carabinieri di Sciacca mentre viaggiava lungo la strada statale 115, in possesso di 25 grammi di cocaina. L’uomo, identificato come Ibrima Dambrà, è accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, un reato che prevede severe pene secondo la normativa italiana.
Tentativo di disfarsi della droga
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, Dambrà avrebbe cercato di liberarsi della droga alla vista dei carabinieri, un gesto che non è sfuggito all’attenzione dei militari. L’intervento immediato ha permesso di recuperare la sostanza stupefacente, confermando i sospetti iniziali.
La difesa e l’udienza di convalida
Durante l’udienza di convalida, l’indagato, difeso dall’avvocato Giovanni Vaccaro, ha dichiarato che la droga fosse destinata esclusivamente a uso personale, negando dunque l’intento di spaccio. Tuttavia, il giudice per le indagini preliminari, Antonino Cucinella, ha deciso di convalidare l’arresto e ha disposto nei confronti del giovane la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Questa misura, sebbene meno restrittiva rispetto alla custodia cautelare in carcere, comporta un controllo regolare da parte delle autorità.
La strada statale 115: un tratto sotto osservazione
La SS 115, importante arteria viaria della Sicilia, è frequentemente sorvegliata dalle forze dell’ordine per il rischio di traffico illecito, che include il trasporto di sostanze stupefacenti. Gli arresti su questa tratta non sono rari e spesso rivelano dinamiche legate al microspaccio o alla distribuzione di droga in ambito locale.
Il contrasto al traffico di cocaina
L’arresto di Dambrà si inserisce nel quadro delle attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti condotte con costanza dai carabinieri. La lotta al narcotraffico rimane una delle priorità delle forze dell’ordine, che mirano a limitare il consumo e lo spaccio attraverso controlli mirati e azioni repressive.
La linea sottile tra uso personale e spaccio
Il caso mette in luce ancora una volta una delle questioni più dibattute in ambito legale: il confine tra detenzione per uso personale e detenzione ai fini di spaccio. La quantità di cocaina posseduta, associata al comportamento del soggetto fermato, rappresenta spesso un elemento determinante per l’inquadramento del reato. Nel caso specifico, il possesso di 25 grammi di cocaina ha portato a un’interpretazione orientata verso l’ipotesi di spaccio.
Il giovane gambiano resta al centro di un’indagine che proseguirà per accertare tutti i dettagli della vicenda. Intanto, il suo obbligo di presentazione rappresenta una forma di controllo utile a monitorare eventuali sviluppi. La vicenda sottolinea l’impegno delle autorità nel contrastare ogni forma di traffico di droga e nella tutela della sicurezza dei cittadini.