Con un’apertura affidata al talento di Andrea Bosca, uno degli attori più conosciuti e affermati in Italia, debutterà domani (ore 21.30), per proseguire fino all’8 luglio, l’ottava edizione di Lampedus’amore, la manifestazione legata al Premio giornalistico internazionale intitolato a Cristiana Matano, la giornalista prematuramente scomparsa nel 2015. L’artista, vincitore anche di un Nastro d’argento, porterà in scena lo spettacolo teatrale “La luna e i falò”, tratto dall’ultimo romanzo di Cesare Pavese. Ambientato a ridosso della Liberazione, nelle Langhe sventrate dalla guerra appena alle spalle, l’opera racconta del ritorno a casa di Anguilla, emigrato in America dove è riuscito a fare fortuna. Il suo è un viaggio a ritroso tra memorie sbiadite ed emozioni perse.
La performance di Bosca sarà preceduta dalla cerimonia di apertura, presentata da Marina Turco (Tgs), che prevede la sigla della manifestazione e un video-ricordo di Cristiana Matano, con la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni. In piazza Castello, ma anche all’aeroporto di Lampedusa, dove sono state allestite due mostre, giornalismo, solidarietà, impegno sociale, cultura, teatro, musica, premi, convegni animeranno Lampedus’amore, assieme alla voglia di continuare un percorso complesso ed entusiasmante, ogni anno più impegnativo e qualificato. Obiettivo: accendere i riflettori sul Mediterraneo e su Lampedusa in particolare, terra di frontiera, di accoglienza, di emergenze, ma anche di straordinarie bellezze.
“Saranno tre giorni per ricordare e raccontare – dichiara Filippo Mulè, presidente dell’associazione Occhiblu che organizza la manifestazione dal 2016 – mediante un percorso che avrà come tema conduttore il viaggio e che, attraverso il teatro, la musica, le mostre, i convegni e il buon giornalismo, riunirà a Lampedusa tante personalità per prendere parte a un evento che cresce e che si è distinto nel tempo per credibilità e varietà di proposte. Tre giorni di contaminazioni e condivisioni per riaffermare i valori della solidarietà tra i popoli e confrontarsi con la quotidianità che ci circonda”.