Sequestrati oltre 4000 panettoni scaduti ad Agrigento: frode alimentare scoperta dai Carabinieri
AGRIGENTO – I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (N.A.S.) di Palermo, in collaborazione con l’Arma territoriale, hanno effettuato un ingente sequestro di panettoni scaduti, fraudolentemente commercializzati da un’azienda della provincia agrigentina. L’operazione, condotta con grande attenzione, ha portato alla scoperta di una pratica illecita che rischiava di mettere in pericolo la salute dei consumatori.
L’operazione e la scoperta
Nel corso di un’ispezione presso un istituto di formazione professionale di Agrigento, i militari hanno trovato 4220 confezioni di prodotti dolciari, tra cui 2094 panettoni da 1 kg. Questi ultimi erano etichettati con una falsa data di scadenza, che indicava febbraio 2025, sovrapposta all’etichetta originale che riportava la reale scadenza di febbraio 2024.
I Carabinieri hanno colto sul fatto un addetto dell’azienda intento ad applicare le nuove etichette adesive sui prodotti scaduti. Alcuni panettoni, analizzati a campione, mostravano segni evidenti di avanzata trasformazione, sintomo del loro stato di deterioramento.
La rete di distribuzione
L’indagine ha rivelato la rilevante capacità commerciale della società, che, attraverso uno spot online e un’attività di call center, dichiarava di aver già venduto oltre 30.000 panettoni. Oltre all’istituto agrigentino, analoghi controlli sono stati effettuati nelle filiali dell’ente presenti ad Agrigento e Palermo, dove i Carabinieri hanno sequestrato ulteriori prodotti irregolarmente conservati.
Il bilancio dell’operazione
Complessivamente, sono stati sequestrati 4246 prodotti dolciari tra panettoni e creme spalmabili, per un peso totale di circa 3,5 tonnellate. Se immessi sul mercato, avrebbero generato un profitto superiore a 55.000 euro. Due persone sono state deferite alla Procura della Repubblica di Agrigento con l’accusa di frode in commercio.
Questa operazione sottolinea l’importanza del lavoro dei N.A.S. nel garantire la sicurezza alimentare e contrastare pratiche che mettono a rischio la salute pubblica.