I primi cittadini del comprensorio di Ribera chiedono un incontro urgente a Palermo per definire i volumi d’acqua dagli invasi Gammauta e Castello e garantire un’irrigazione di soccorso indispensabile per salvare le colture.
“Come lo scorso anno, forse peggio”. È un grido d’allarme unanime e disperato quello lanciato dai sindaci di dodici comuni del comprensorio agricolo di Ribera, i quali chiedono alla Regione Siciliana un intervento immediato per scongiurare il collasso definitivo del settore primario, messo in ginocchio da una siccità senza precedenti. I primi cittadini hanno inviato una richiesta formale per un incontro urgente a Palermo, con un unico, vitale punto all’ordine del giorno: garantire un’irrigazione di soccorso per salvare ciò che resta delle produzioni locali.
La lettera, firmata dai sindaci di Ribera, Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Caltabellotta, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Cianciana, Montallegro, Lucca Sicula e S. Stefano di Quisquina, evidenzia una situazione drammatica. I firmatari chiedono di “definire i volumi d’acqua ad uso irriguo derivanti dagli invasi Gammauta e Castello, al fine di garantire il proseguimento dell’irrigazione di soccorso”. Questa misura, si legge nel documento, è “indispensabile per assicurare la tenuta del comparto agricolo locale e scongiurare il collasso economico del settore primario”.
La crisi attuale è il risultato di una tempesta perfetta. Le temperature roventi delle ultime settimane, sommate a una carenza di precipitazioni che si protrae da mesi, stanno prosciugando le campagne. A questo si aggiunge la “criticità infrastrutturale del sistema irriguo”, un problema annoso che impedisce di gestire in modo efficiente la poca acqua rimasta. A rischio non ci sono solo i raccolti, ma le “produzioni di eccellenza” del territorio, famose in tutto il mondo, che rappresentano l’ossatura dell’economia locale.
La frustrazione dei sindaci è palpabile. Il fatto che l’emergenza si ripeta ogni anno, con una gravità sempre crescente, dimostra come la questione della gestione e distribuzione delle risorse idriche non sia stata risolta a livello strutturale. L’irrigazione di soccorso non è più un intervento straordinario, ma è diventata una necessità cronica per la semplice sopravvivenza. Ora la palla passa alla Regione, chiamata a dare una risposta rapida e concreta a un territorio che non può più aspettare.


